Pende un pochino!

Buon Giovedì a tutti followers! eccoci qui nel secondo articolo della settimana, oggi da come ho accennato nel titolo, parliamo di pendenze, ma non c’è bisogno di andare in montagna, perché parliamo invece di torri pendenti e tutti ricordiamo puntualmente solo quella di Pisa, ebbene, ce ne sono molte di più in giro per il mondo, e nessuna di loro è stata costruito in maniera pendente, ma negli anni lo sono diventate per una causa o un’altra, andiamo alla scoperta di queste torri pendenti;

  • Oude Kerk, Delft, Paesi Bassi;

L’antica chiesa, costruita nel 1246, è considerata l’edificio più antico della città di Delft, vicino a Rotterdam. La torre gotica di 75 metri fu costruita intorno al 1350 e ancora oggi è inclinata di circa due metri a causa del vicino canale d’acqua.

  • Teluk Intan, Malesia;

La torre in stile pagoda di 26 metri fu costruita nel 1885 allo scopo di immagazzinare l’acqua in caso di incendio. A causa del terreno soffice e anche del peso dell’acqua, ha iniziato a inclinarsi leggermente. Dal 1957 la torre è protetta come monumento ed è considerata un simbolo della città.

  • Torre di Suurhusen, Germania;

La chiesa gotica con una torre in mattoni di 32 metri fu costruita nel 1450. Il campanile della chiesa è inserito nel Guinness dei primati come la torre storica più posseduta al mondo, poiché è inclinata di oltre 5 gradi, questa è veramente storta!

  • Torre di semina, Torun, Polonia;

La torre seminatrice in mattoni alta 15 metri fu costruita nel XIII secolo ed è inclinata di 1,5 metri. Insieme ad altri monumenti ben conservati della parte vecchia della città, costruita in stile gotico, è anche inclusa nell’elenco del patrimonio culturale dell’UNESCO.

  • Torre di Pisa, Italia;

La torre pendente più famosa al mondo è senza dubbio il campanile della Cattedrale di S. Dell’Assunzione della Beata Vergine Maria a Pisa. La torre alta 56 metri fu costruita tra il XII e il XIV secolo e iniziò a inclinarsi durante la costruzione a causa della base morbida, che non poteva sostenere adeguatamente il peso della struttura. Per questa sua caratteristica è considerato uno degli edifici più riconoscibili al mondo ed è un simbolo sia di Pisa che dell’Italia intera.

  • Le due Torri di Bologna, Italia;

C’erano almeno 180 torri e colonne a Bologna nel Medioevo, e fino ad oggi solo poche sono sopravvissute. Le più famose di tutti sono Asinelli, 97 metri di altezza, e Garisenda, alta 48 metri, che furono costruite all’inizio del XII secolo. La torre alta è inclinata di 2,2 metri e quella inferiore di 3,2 metri.

Siamo giunti alle conclusioni, è interessante scoprire che non esiste solamente la torre di Pisa, come monumento inclinato, ma tantissimi altri edifici sparsi nel mondo, hanno fatto la sua stessa fine, chi per un terremoto, altri per il terreno poco stabile e alcuni per l’acqua che ne ha deteriorato le fondamenta, alla fine sono sempre belli e sfidano la forza di gravità e l’importante e che non cadano! Lascia un bel mi piace, per opinioni o altro lascia un commento, un saluto, ci vediamo la prossima settimana con dei nuovi articoli, buon fine settimana a tutti!

Santuari Italiani

Buon Martedì a tutti followers! eccoci qui nel primo articolo della settimana, oggi parliamo di santuari, luoghi di culto, dove vige il silenzio e il rispetto, dediti alla preghiera e all’avvicinarsi al meglio con la proprio fede, in Italia, ne abbiamo moltissimi, ma oggi vi parlo di uno in particolare che si trova nella mia regione, le Marche, se avete capito è proprio quello, il Santuario di Loreto.

Tra le verdi colline della campagna marchigiana sorge l’affascinante borgo di Loreto, con il profilo inconfondibile del suo Santuario, che l’ha reso famoso in tutto il mondo.

  • IL SANTUARIO;

Loreto è una piccola e graziosa cittadina della provincia di Ancona, posta su un colle dominante il mare Adriatico, e incastonata fra le valli del Potenza e del Musone, ed è una delle principali mete di pellegrinaggio mariano in Europa e nel mondo. Il borgo è infatti nato e si è sviluppato intorno al famoso Santuario Pontificio della Santa Casa, custodito all’interno della Basilica, edificata tra il 1469 e 1587, è costituito da tre pareti che secondo la tradizione sarebbero la parte antistante la grotta di Nazareth, dove nacque e visse Maria. Oltre alle pareti originali, ne è stata edificata una quarta, dove è posta l’immagine sacra della Vergine Lauretana. La statua che oggi si può ammirare è del 1922, poiché la precedente venne perduta a causa di un incendio, scoppiato nel 1921.

La Basilica, iniziata nel 1469, fu opera di vari artistici che si succedettero conferendogli l’aspetto oggi visibile, le absidi sono opera di Giuliano da Maiano, mentre Baccio Pontelli realizzò gli splendidi Camminamenti di Ronda, Giuliano da Sangallo creò la cupola di matrice brunelleschiana e Donato Bramante apportò diverse modifiche e consolidamenti. Fu completata nel 1587 con la costruzione della facciata in stile tardo – rinascimentale di matrice fiorentina. Un modo suggestivo per raggiungere il santuario, è quello di salire i quattrocento gradini della Scala Santa, sulla scia dei pellegrini, che consentono di vivere appieno l’esperienza spirituale.

  • OLTRE IL SANTUARIO;

A pochi passi dalla Basilica, si trova, la barocca Fontana Maggiore, opera artistico-ingegneristica che sorge al centro della celebre Piazza della Madonna, e il monumento a Papa Sisto V. Si trova anche il Museo Antico Tesoro della Santa Casa, che custodisce oggetti d’arte di grande valore che, nel corso dei secoli, sono stati raccolti attorno al Santuario, tra cui dipinti con immagini religiose, gli arazzi e le maioliche con raffigurazioni di episodi della Bibbia. oltre questo si trova il Museo Storico Aeronautico, una raccolta unica nel suo genere, che vanta la presenza di centinaia di pezzi originali, e in alcuni casi unici, dalla nascita della Regia Aeronautica ad oggi.

Gli antichi Camminamenti di Ronda, che rendono la Basilica uno di quei rarissimi esempi di basilica-fortezza presenti in Italia, unico modo di accesso, tramite, una visita guidata di circa 50 minuti, attraversando la Basilica e salendo circa centoventi scalini della torre sud. Questo tesoro architettonico, rimasto chiuso al pubblico per ben cinquecento anni, poi restaurato in occasione del Giubileo del 2000 e aperto finalmente ai visitatori, permette di ammirare in maniera inedita la fisionomia dell’edificio religioso e il variegato panorama.

Il Museo Pontificio Santa Casa, collocato nei piani superiori del Palazzo Apostolico, che ospita opere di altissimo valore artistico, storico e culturale. Uno specchio della devozione di numerosi Pontefici e di tanti pellegrini che per secoli hanno visitato la Santa Casa di Maria.

Ma la tradizione più importante di Loreto è quella dei presepi, il Presepe Benedetto XVI, uno dei più belli d’Italia, è un’opera permanente, a due passi dal Santuario, accanto all’imponente monumento al Santo Giovanni XXIII. Permette ai visitatori di addentrasi in molte scene e ambientazioni ricreate a regola d’arte, con oltre 100 personaggi in movimento, a partire dall’Annunciazione di Maria fino alla Natività.

Siamo giunti alle conclusioni, posso confermare che è un posto veramente bello, da visitare in ogni suo angolo, sia per i panorami circostanti, che per la basilica, vi consiglio anche di passare per il cimitero militare polacco di guerra, anche per far visita a quei tanti ragazzi che sono caduti per la libertà. Lascia un bel mi piace, per opinioni o altro lascia un commento, ci vediamo al prossimo articolo di Giovedì.

Tutti al teatro!

Buon Giovedì a tutti folllowers! eccoci qui nel secondo articolo della settimana, anche oggi parliamo di curiosità, oggi ci incentriamo su un simbolo di Milano, che da come avete capito dal titolo, si parla di teatri e il più celebre è proprio il teatro alla scala, questo teatro ha infatti una grande storia alle sue spalle e sono davvero tantissime le curiosità che lo riguardano, vediamo insieme alcune;

  • IL SUO NOME;

Nel 1381, esattamente dove oggi sorge il teatro di Milano più famoso, Beatrice Regina della Scala fece costruire la chiesa Santa Maria alla Scala. Poi, dopo 400 anni, Maria Teresa d’Austria ordinò di abbattere la chiesa, per far spazio al celebre teatro, che ormai ha più di 300 anni. Il 3 agosto del 1778 venne inaugurato con la prima opera di Antonio Salieri .

  • GIOCO D’AZZARDO;

Sembra incredibile ma nell’Ottocento all’interno del facoltoso ed elegante Teatro alla Scala non era assolutamente raro assistere a delle vere e proprie bische tra le persone appartenenti alle classi “inferiori”. Come detto, il teatro allora era un pretesto per la vita sociale di chi lo frequentava. E anche chi era meno ricco, se si annoiava, trovava il modo di non seguire lo spettacolo in scena sul palco e divertirsi in qualche altra maniera. Le poltrone della platea erano removibili, gli spettatori meno abbienti quindi spesso spostavano le poltroncine per creare spazio per balli e giochi d’azzardo, che potevano andar avanti anche fino al mattino del giorno seguente.

  • LAMPADARIO DA RECORD;

Quando si entra nel Teatro alla Scala non si può non notare l’enorme lampadario al centro della platea, composto da ben 400 lampadine, il lampadario, tuttavia, non è tutto di cristallo a differenza di quel che si pensi, le cupolette del lampadario sono infatti di plastica. La scelta è stata fatta in seguito ad una decisione prettamente tecnica, se tutto il lampadario fosse di cristallo, il suo peso sarebbe insostenibile per la struttura. Per darvi una reale percezione della grandezza del lampadario, si sa che solo che all’interno della coppa del lampadario stesso può entrare un uomo.

  • CHE PALCOSCENICO;

Tra il 2002 e il 2004 sono stati effettuati Alla Scala alcuni lavori di ristrutturazione sul palcoscenico da Mario Botta e dall’Ingegnere Franco Malagrande. È stata aggiunta una torre scenica di maggiori dimensioni, che permette scenografie ancora più spettacolari. Dal 2004 le scene infatti, grazie alla movimentazione in profondità di 18 metri al di sotto del palcoscenico, possono essere portate ad un’altezza di 4 metri.

  • IL PALCO NUMERO 13;

Alla Scala è presente un palchetto che è molto diverso da tutti gli altri, non si sa con precisione quale fosse la famiglia proprietaria, tuttavia questo è l’unico palchetto di tutto il teatro ad essere pieno di specchi. Pare che grazie a questi specchi sia possibile vedere ogni punto del teatro, quel che è certo, è che la famiglia proprietaria del palchetto numero 13 era composta da dei veri intenditori di qualsiasi minimo dettaglio.

Siamo giunti alle conclusioni, che dire, ogni luoghi da per se emette fascino e moltissima storia nascosta dietro, leggende e storie che si tramandano da generazione in generazione, oltre queste piccole curiosità che rendono ancora di più affascinante questo luogo. Lascia un bel mi piace, per opinioni o altro un commento, un saluto, ci vediamo la prossima settimana con dei nuovi articoli, buon fine settimana a tutti!

Che altezza!

Buon Martedì a tutti folllowers! eccoci qui nel primo articolo della settimana, oggi torniamo a parlare di curiosità, tema centrale del blog, dal titolo, che non lascia molto spazio, molti di voi pensano che si parli di ponti, montagne oppure di edifici, che sfiorano una c’erta altezza e invece no, parliamo di statue, quelle più giganti al mondo, dedicate per la maggior parte a divinità, ho fatto qualche ricerca e così ho stilato questa classifica;

  • Statua gigante di Laykyun Sekkya;

Troviamo Laykyun Sekkya, un gigantesco Buddha che domina il villaggio di Khatakan Taung, in Myanmar, la statua è alta 116 metri e costruita tra il 1996 e l’inizio del 2008, è stata la statua più alta del mondo per alcuni mesi, fino a quando non fu completato il Buddha del Tempio di Primavera nel settembre 2008.

  • Buddha di Ushiku Daibutsu;

Questa imponente statua si chiama Ushiku Daibutsu ed è situata a Ushiku, in Giappone, terminata nel 1995, è fatta di acciaio rivestito di bronzo ed è tre volte più alta e trenta volte più grande della Statua della Libertà, per darvi un’idea delle sue dimensioni, ecco qualche numero, è alta 120 metri, incluso il piedistallo, ogni occhio misura 2,5 metri, le mani 18 metri e ogni dito 7 metri. Dal 2018, occupa il quinto posto nella classifica delle statue più grandi del mondo.

  • Statua di Pietro il Grande;

Nel centro di Mosca, si erge il monumento a Pietro il Grande, un’imponente statua di 98 metri di altezza dedicata a uno dei sovrani più importanti che la Russia, abbia mai avuto. Situata nel punto in cui confluiscono la Moscova e il canale Vodootvodny, questa complessa scultura è stata progettata dall’artista georgiano Zurab Tsereteli per commemorare i 300 anni della Marina russa. Una curiosità, la statua, contiene più di 600 tonnellate di acciaio inossidabile, bronzo e rame.

  • Statua dell’Unità;

Un monumento dedicato al politico Sardar Vallabhbhai Patel, uno dei fondatori dell’India moderna, che si distinse per la sua lotta per l’indipendenza al fianco di Gandhi. Questa scultura si trova nella provincia di Gujarat, vicino alla foce del fiume Narmada, e con un’altezza di 182 metri è attualmente la statua più alta del mondo, ed è uno dei simboli più importanti in India.

  • Statua del Buddha del Tempio della Primavera;

Cina, più precisamente nel comune di Zhaocun, situato nella contea di Lushan, al cospetto di una scultura enorme che rappresenta il Buddha Vairochana, costruita tra il 1997 e il 2008. Con i suoi 128 metri di altezza, escluso il piedistallo a forma di fior di loto di 25 metri, il Buddha del Tempio della Primavera, rappresenta la statua di Buddha più grande del mondo.

Siamo giunti alle conclusioni, stupende e possenti statue, che sfidano l’altezza, basti pensare solamente all’immane lavoro che c’è dietro, nell’organizzare il tutto. Lascia un mi piace, per opinioni o altro un commento, ci vediamo al prossimo articolo di Giovedì.

Profumo di primavera

Buon Giovedì a tutti followers! eccoci qui nel secondo articolo della settimana, oggi parliamo di veri spettacoli della natura, delle opere d’arte, visto che siamo in primavera, il periodo in cui tutto si risveglia dal lungo sonno invernale, è il periodo ottimo per prendere la macchina fotografica, oppure semplicemente il cellulare, per immortalare i bellissimi spettacoli delle varie fioriture, che si trovano sparse per la nostra regione, in questo articolo vedremo qualche posto, quindi iniziamo subito;

  • Castelluccio Di Norcia;

Castelluccio di Norcia è un piccolo borgo in provincia di Perugia, qui, tra fine maggio e metà luglio, assistiamo alla meravigliosa fioritura tra le colline circostanti: un caleidoscopio di colori irripetibili. La fioritura avviene nell’altopiano del monte Vettore, per la precisione tra Pian Grande e Pian Perduto, dove, qui sbocciano fiori come i papaveri, i narcisi, le violette, i trifogli e la senape selvatica. Proprio quest’ultimo è uno dei primi fiori a sbocciare, che illumina di giallo l’altopiano mentre tra gli ultimi c’è il fiordaliso che con il suo viola completa questa tavolozza naturale.

  • Campo Imperatore;

Campo Imperatore è un altopiano in provincia dell’Aquila, in Abruzzo, tra il Gran Sasso e il Parco Nazionale omonimo. La fioritura dei crocus a Campo Imperatore è un momento unico, nei mesi di marzo e aprile, non appena si è sciolta la neve sul Gran Sasso, le praterie a 1800 metri di altezza si tingono di lilla e viola. La delicatezza dei crocus è tale per cui è necessario programmare bene la visita a Campo Imperatore, questi fiori sono così fragili che la loro fioritura dura pochissimi giorni e muoiono in tempi brevi.

  • Valeggio sul Mincio;

A primavera, a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, è possibile assistere alla fioritura dei tulipani, in questo piccolo borgo che si affaccia sul lago di Garda migliaia di visitatori visitano i fiori a Parco Giardino Sigurtà, di proprietà dell’omonima famiglia che ha deciso di aprire il grande spazio verde circa, 60 ettari, a inizio Novecento. I 22 ettari presenti nell’Ottocento si sono trasformati in un bellissimo giardino all’inglese, influenzato dal Romanticismo dell’epoca.

  • Sale San Giovanni;

Sale San Giovanni viene chiamata anche la piccola Provenza per via dei suoi splendidi campi di lavanda, mille sfumature di viola e indaco colorano i prati di questo piccolo comune in provincia di Cuneo, dove i paesaggi collinari incantati delle langhe si uniscono alla magia della lavanda, della salvia, della camomilla e del finocchio. L’effetto ottico di questa distesa di fiori violacei assomiglia quello delle onde mosse dal vento, uno spettacolo unico e in questo caso la fioritura della lavanda avviene tra il mese di giugno e luglio, con tempi flessibili in base al meteo di ogni anno.

Siamo giunti alle conclusioni, che veri e propri spettacoli della natura, sembrano tavolozze dipinte, la primavera, come stagione mi piace un sacco, è piena di vita, ma come tutte le cose belle, hanno sempre dei piccoli difetti, come i pollini che in questa stagione proliferano, dando un bel fastidio! Lascia un bel mi piace, per opinioni o altro lascia un commento, un saluto, ci vediamo la prossima settimana con dei nuovi articoli, buon fine settimana a tutti!

Curiosità legali

Buon Martedì a tutti followers! eccoci qui nel primo articolo della settimana, siamo riusciti anche ad affrontare le feste Pasquali e oltre ciò il 31 Marzo è avvenuto anche il cambio dell’ora, siamo passati a quella legale, gli orologi vengono spostati un’ora avanti, così che le giornate sembrino più lunghe grazie al sole che illumina anche fino a dopo le otto di sera, che personalmente mi piace un sacco, non sono un tipo da amare la notte, vediamo proprio alcune curiosità in merito all’ora legale.

– La storia dell’ora legale;

Sin dall’antichità alcune culture, come quella egiziana o mesopotamica, mettevano già in pratica un adattamento temporale unico e dividevano le ore di luce in periodi di 12 ore. Ma bisognerà aspettare il secolo dell’Illuminismo, per iniziare a codificare il cambiamento di orario come metodo anti-spreco. Ciò si deve a Benjamin Franklin, scienziato e politico considerato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, che in una lettera del 1784 scritta durante un soggiorno in Francia sottolineò come i parigini risparmiassero sulle candele alzandosi prima, la proposta di Franklin, tuttavia, non ebbe effetti immediati.

– Da quando esiste l’ora legale?

C’entrano sempre i rovesci della Storia nelle grandi decisioni sociali, l’alternanza tra ora solare e ora legale fu istituzionalizzata nel 1974, sulla scia della prima crisi petrolifera, quando alcuni paesi decisero di far avanzare i loro orologi per sfruttare meglio la luce solare e spendere meno elettricità per l’illuminazione. Dal 1981 il cambio orario è applicato come direttiva.

– Cambio dell’ora nel mondo

In totale 70 paesi cambiano l’orario, la maggior parte appartiene all’emisfero nord, ci sono praticamente tutti i paesi europei. Curiosità, il Giappone è l’unico paese industrializzato che non ha aderito a questa norma, e va avanti sempre con l’ora solare.

– Ora legale e computer

Per quanti anni i lavoratori pionieri del mondo informatico si sono trovati a dover manualmente impostare il cambio dell’ora sul pc? Per fortuna da qualche tempo smartphone e computer cambiano automaticamente da ora solare a ora legale e viceversa. Il primo sistema operativo ad impostare la modifica automatica su tutti i dispositivi elettronici sui quali girava fu Windows 95, appunto nel 1995.

– Ora legale e disturbi

Nei giorni immediatamente successivi all’entrata in vigore dell’ora legale (o al ritorno dell’ora solare), alcune persone lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si tratta dello stesso fenomeno del jet lag, che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari. Per fortuna ci sono anche molti consigli validi per combattere i fastidi dovuti al cambio dell’ora, e in linea generale svanisce entro i primi giorni dello spostamento delle lancette.

– Dall’ora solare a quella legale

Ridurre del 5% il consumo di elettricità nell’illuminazione, per un risparmio di circa 300 milioni di euro, secondo gli esperti, una misura obbligatoria nei 28 stati membri dell’Unione Europea, che ha sia difensori sia detrattori.

– L’ora legale quando cambia

Solitamente l’ora legale entra in vigore l’ultima domenica di marzo, mentre l’ultima domenica di ottobre avviene il passaggio all’ora legale. Perché sempre nel fine settimana? C’è un motivo fisiologico e riguarda l’influenza del cambio dell’ora sul nostro orologio biologico.

– Ora legale in Italia

Nel nostro paese la codifica del cambio dell’ora è stata stabilita nel 2010, con l’art. 22 della legge n. 96, recependo una direttiva del Parlamento europeo. L’inizio dell’ora legale è fissato dalle ore 2:00 del mattino dell’ultima domenica di marzo e alle alle 3:00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre. La pratica comunque si svolge fin dal 1996.

Siamo giunti alle conclusioni, nata per come idea di risparmio energetico, l’ora legale è entrata nel pieno del suo regime e diciamo, che abbiamo sempre quei primi giorni per iniziare ad abituarci. Lascia un bel mi piace, per opinioni o altro un commento, un saluto, ci vediamo al prossimo articolo.

Buona Pasqua!

Ciao a tutti followers! Buona Domenica, ma soprattutto buona Pasqua a tutti, non vi rubo molto tempo, nello scartare le famose uova di Pasqua, vi lascio qui sotto qualche curiosità legata proprio a questo giorno!

  1. La Pasqua è più importante del Natale. Proprio così, per i cristiani non è vero che è il Natale la festa più rilevante per la loro religione. In realtà, è con l’evento della resurrezione di Gesù che è nata la religione cristiana. Con la Pasqua se ne festeggia la ricorrenza ed è quindi da considerare la festa più importante per il cristianesimo.
  2. Perché la data cambia ogni anno? La data di questa festività è legata al ciclo lunare. I cattolici calcolano questa data secondo il calendario gregoriano. Inoltre, per i credenti cristiani cattolici, la Pasqua deve cadere sempre di domenica. Questo perché, secondo i Vangeli, Gesù è risorto il primo giorno dopo il sabato.
  3. L’origine della Pasquetta. Con la parola “Pasquetta” viene indicato il lunedì successivo alla domenica di Pasqua (detto “Lunedì dell’Angelo”), quando Gesù risorto apparì per la prima volta ai due discepoli diretti verso il villaggio di Emmaus, vicino a Gerusalemme. Da questo evento (il pellegrinaggio dei due discepoli) nasce la consuetudine tra i cristiani, di festeggiare questa giornata con una “scampagnata” o una passeggiata fuori porta.
  4. L’arte di decorare le uova. Oltre all’usanza delle uova di Pasqua di cioccolato, nel mondo ci sono diverse tradizioni per cui vengono realizzate “uova artistiche”. Tra le più significative ricordiamo le uova ucraine, uova colorate realizzate con tinture fissate a cera e regalate dentro a graziosi cestini di vimini foderati in erba. Tali uova prendono il nome di “Pysanky”.
  5. Perché si scambiano le uova di Pasqua? Una tradizione antichissima. Se ne trovano tracce nelle civiltà egizie, greche, galliche, persiane e romane dato che l’uovo rappresenta il simbolo della vita. Tale tradizione è più antica della Pasqua stessa.
  6. Il coniglio pasquale: Il coniglio è un simbolo di primavera e fertilità di origini pagane, appartenente alla cultura germanica e anglosassone. Soprattutto negli Stati Uniti vi è una tradizione molto diffusa rispetto a questo animaletto. Il coniglietto porta in dono ai bambini un cesto di uova colorate ma essendo molto dispettoso, le sparge in giardino nascondendole. La mattina di Pasqua, i bambini hanno il compito di andare a recuperarle.
  7. Chi ha realizzato l’uovo più grande del mondo? Parliamo di un primato tutto italiano. Il record, conquistato nella primavera del 2011, appartiene all’azienda cremonese Tosca che in occasione della Pasqua del 2011 ha realizzato un uovo di cioccolato alto 10 metri e 39 centimetri. La circonferenza massima di oltre 19 metri nel punto più panciuto e lo spaventoso peso di 7.200 chili sono gli altri numeri da capogiro dell’opera: oltre sette tonnellate di cioccolato fondente, per costruire un uovo senza struttura di sostegno interna, a differenza di quelli realizzati dai precedenti primatisti.
  8. La colomba come simbolo pasquale. La colomba è un dolce che raffigura la creatura simbolo della pace e della fratellanza universale, nonché – nella tradizione cristiana – dello Spirito Santo. Sono molte le storie e curiosità intorno alla Colomba. Si racconta che, nel medioevo, il re longobardo Albonio conquistò la città di Pavia pretendendo la consegna di 12 fanciulle vergini. Per evitare il sacrificio, le donne della città gli offrirono un dolce a forma di colomba che piacque al re a tal punto da distoglierlo dal suo crudele proposito.
  9. Da dove deriva il termine Pasqua? Il termine Pasqua deriva dall’aramaico “Pesach” che significa “passaggio”. Questo significato è dovuto al fatto che nella tradizione ebraica, questa festa celebra la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù in Egitto da parte di Mosè. Quindi in origine festeggia il passaggio dallo stato di prigionia a quello della libertà. Mentre con il Cristianesimo, la Pasqua viene fatta coincidere con la resurrezione di Gesù Cristo. Per quanto riguarda il termine inglese “Easter”, forse non tutti sanno che il nome trae origine dalla divinità della fertilità Eastre. Il termine è di dubbia etimologia, anche se tra le varie ipotesi c’è quella che fa risalire Easter (la Pasqua) al termine “aus” o “aes”, che significa Est. Lo testimonia Beda il Venerabile nel suo “De temporum ratione”, testo dell’ottavo secolo d.C., quando si sofferma a discutere il modo in cui gli inglesi chiamano i mesi (De mensibus Anglorum) spiegando che gli Angli chiamavano “Eostur monath”, cioè il mese di Eostre, quello che ora è il mese della Pasqua.
  10. Tradizioni curiose dagli altri paesi. Ogni Paese ha la sua tradizione. In Germania e in Alsazia, ad esempio, vengono creati veri e propri alberi di Pasqua, decorati con le uova dipinte. L’usanza russa è un po’ più macabra: nel giorno di Pasqua è usanza fare colazione al cimitero, sulle tombe dei propri cari ai quali portare come offerta pietanze festive e piccole golosità.

Una buona e felice Pasqua a tutti, ci vediamo la prossima settimana con dei nuovi articoli!

Buon Venerdì Santo!

Buon Venerdì a tutti followers! eccoci qui in un nuovo articolo, diciamo degli extra settimanali, visto l’avvicinarsi della Pasqua, infatti oggi parliamo proprio di questo giorno, Venerdì Santo e nella tradizione cristiana il Venerdì Santo è il venerdì che precede la Pasqua, in questo giorno i cristiani celebrano la passione e la crocifissione di Gesù Cristo, essendo collegato alla festività, la data del Venerdì Santo è mobile e non è un giorno festivo.

  • GIORNO DI DIGIUNO;

Il Venerdì Santo è una ricorrenza in cui i fedeli devono osservare alcuni precetti di carattere alimentare, ad esempio, a chi ha compiuto 14 anni viene chiesto di non mangiare carne, mentre chi rientra nella fascia di età compresa tra i 18 e i 60 anni è richiesto il digiuno, con il consumo di unico pasto durante la giornata. Il digiuno si compie in segno di penitenza per i peccati di tutti gli uomini, che Gesù Cristo ha voluto espiare nella passione, sono antiche tradizioni, che in pochissimi rispettano e pian pian si vanno perdendo queste tradizioni.

L’azione liturgica del Venerdì santo inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia della Pasqua, in sintesi, è come se la Pasqua iniziasse da oggi. Solitamente nelle varie parrocchie si tiene una Via Crucis, o più in generale la processione devozionale con il crocifisso, le statue del Cristo morto e della Madonna addolorata, o le statue che rappresentano i misteri, ossia le stazioni della Via Crucis. Un altro elemento caratteristico di questa ricorrenza è l’assenza del suono delle campane. Queste suonano per l’ultima volta la sera del Giovedì Santo, per poi tornare a suonare durante la veglia pasquale.

  • LE TRADIZIONI;

Lungo la penisola le tradizioni per questa giornata si susseguono ormai da secoli, in Abruzzo, a Chieti, si svolge quella che è ritenuta la più antica Processione del Cristo Morto in Italia, a Campobasso, già dal 1626, anno della sua istituzione, si svolge la calorosa e devota processione del Cristo morto e della Madonna Addolorata. La manifestazione religiosa è una delle due manifestazioni in cui i campobassani si sentono più partecipi, soprattutto emotivamente.

Scendendo poi verso il sud, precisamente in Sicilia, in particolare a Palermo, Trapani e Caltanissetta, il Venerdì Santo è uno dei giorni più particolari dell’anno. Vengono infatti fusi liturgia e folclore, con delle vere e proprie “rievocazioni” del giorno della morte di Gesù. Un esempio possono essere gli “incontri” tra le statue di Gesù e della Madonna prima che avvenga la crocefissione. Ma anche altre regioni Italiane hanno i loro modo di festeggiare e celebrare questo giorno.

Siamo giunti alle conclusioni, al saluto, lasciate un bel mi piace, per opinioni o altro un commento, un saluto, ci vediamo al prossimo articolo!

Primavera e fiori

Buon Giovedì a tutti followers! eccoci qui nel secondo articolo della settimana, oggi parliamo proprio di primavera, visto che è anche entrata da poco, ma ormai si stanno già vedendo da qualche tempo spuntare fuori fiori, che sprizzano mille colori, dal bianco al viola e tra un pochino per chi è allergico incominceranno anche ad uscire i famigerati pioppi. In questo articolo, vi porto alla scoperta di alcuni tipi di fiori presenti in questo periodo, ma non parliamo di curiosità, ma di leggende e si avete letto bene …

  • GIACINTO;

Una leggenda ha come protagonista Giacinto, un giovane spartano amato dal Dio Apollo. Un giorno nell’Olimpo i due stavano giocando al lancio del disco e Apollo, per dimostrare il suo valore e impressionare Giacinto, lo lanciò con tutta la forza che aveva. Giacinto cercò di prenderlo per dimostrare anche lui la propria bravura ma fu colpito dal disco e quell’impatto gli fu mortale. Distrutto dal dolore e disperato Apollo non permise che Ade, il dio dei morti, lo portasse via con sé e dal sangue del giovane fece germogliare un fiore, il giacinto.

  • LILLA’;

Una leggenda greca narra che il giovane Pan, il dio dei boschi e dei campi, incontrò una mattina la bellissima ninfa Siringa. Egli ne rimase subito affascinato e cercò di parlare con quella ragazza piena di grazia e fascino che però, alle sue attenzioni reagì con paura e scappò via. Pan cominciò a rincorrerla, ma si trovò davanti a un profumato cespuglio di lillà che gli bloccò la strada, facendogli perdere di vista anche la ragazza. Pan si mise a piangere di aver perso la ninfa e da allora iniziò a vagare per le foreste e fare opere di carità. Siringa diventò il nome latino del lillà.

  • PRATOLINA;

Le pratoline, ossia le margheritine che invadono con la loro allegria i nostri prati in primavera, hanno una storia molto antica. Il loro nome scientifico è “Bellis”, che si collega alla leggenda, quella della figlia del dio Belus, la giovane Bellis. Un giorno mentre la ragazza danzava con il suo fidanzato in un prato, il dio della primavera la notò per la sua bellezza e se ne innamorò perdutamente all’istante. Egli tentò di strapparla al fidanzato che reagì con vigore per paura di prendere la sua amata e si scatenò una feroce lite; Bellis, spaventata da tanta violenza, per salvarsi dalla terribile situazione chiuse gli occhi e si trasformò in una margheritina.

  • FIORI DI PESCO;

In Oriente è uno dei fiori con più significati simbolici, non a caso la leggenda legata a questo fiore arriva dalla Corea del Sud. Si narra che un uomo andò a pescare in un lago nascosto tra le montagne: entrò in una grotta e sbucò in una meravigliosa vallata piena di alberi di pesco. Qui incontrò delle persone che lo accolsero con gioia e gli offrirono da mangiare delle deliziose pesche; si trovò così bene che decise di rimanere in loro compagnia per tre giorni. Quando rientrò al villaggio non trovò più nulla di conosciuto, né i luoghi né le persone… raccontando la sua storia ad alcuni anziani essi dissero che avevano sentito parlare di un uomo che 300 anni prima era scomparso quando era andato a pescare tra le montagne, lasciando soli e disperati moglie e figli. Lui disse che era proprio quell’uomo, ma nessuno gli credette e si disperò senza trovare mai pace. Da allora quel monte fu battezzato con il nome di Sondo, ossia “monte delle pesche sacre”, nome con il quale, ancora oggi, è conosciuto.

E quanti altri fiori troviamo in questo periodo nell’inizio del risveglio, dal lungo sonno invernale, possiamo citare in Narciso, di cui questo fiore è legata la leggenda di Narciso, narrata da Ovidio, secondo cui un bellissimo giovane, che si vantava della sua immensa bellezza, rifiutava sistematicamente ogni proposta amorosa. Secondo la leggenda un’amante rifiutata si rivolse a Nemesi, figlia di Zeus, e fece punire il giovane condannandolo ad innamorarsi della sua immagine riflessa sull’acqua. Disperato per l’impossibile amore il giovane si lasciò morire e al posto del suo cadavere fu trovato dalle Driadi uno splendido fiore, chiamato appunto Narciso. Troviamo anche il ciclamino, il Tarassaco, l’iris, la calendula e molti altri ancora. Lascia un bel mi piace, per opinioni o altro un commento, ci vediamo al prossimo articolo!

Pasqua nel mondo

Buon Martedì a tutti followers! eccoci qui nel primo articolo della settimana, che culminerà proprio con la Pasqua e non potevamo non dedicare qualche articolo proprio a questa festività, parlando proprio di dolci, ogni regione possiede il suo dolce tipico, ma cambia anche da zona a zona all’interno della stessa regione. In questo articolo vi porto alla scoperta di alcuni dolci Pasquali dal mondo, quindi iniziamo subito;

  • TSOUREKI, GRECIA;

Simile alla pasta brioche, il pandolce greco a forma di treccia viene aromatizzato con la mahlepi, una spezia ricavata dai noccioli del ciliegio selvatico, e decorato con uova sode colorate di rosso che simboleggiano a il sangue di Cristo, la vita, la rinascita.

  • PINCA, CROAZIA E SLOVENIA;

Insieme alla gubanka (dolce ripieno di noci e uvetta) la pinca è il dolce della tradizione pasquale di Slovenia e Croazia, un pane dolce inciso con il segno della croce preparato a fine Quaresima o alla vigilia di Pasqua. Gubanka e pinca con i nomi di gubana e pinza vengono preparati anche in molte zone del Friuli.

  • KULICH, BULGARIA, GEORGIA;

La ricetta di Pasqua per molte famiglie dei paesi ortodossi cristiani, vedi Bulgaria, Georgia Russia, viene preparato usando barattoli o stampini alti, quindi decorato con glassa bianca e fiorellini colorati. Anche nel caso del kulich la tradizione prevede che venga benedetto da un sacerdote alla vigilia di Pasqua.

  • CAPIROTADA, MESSICO;

Un pane dolce e speziato farcito con uvetta, cannella, chiodi di garofano e formaggio preparato in Messico durante il periodo pasquale. Simbolico l’uso degli ingredienti, ognuno dei quali rappresenta la sofferenza di Cristo, i chiodi di garofano e la cannella sono rispettivamente chiodi e bastoni della croce, il pane è il corpo stesso di Cristo.

  • MAMMI, FINLANDIA;

Mangiato freddo con panna e zucchero o gelato alla vaniglia, il manni si prepara con farina di segale e malto, poi condito con melassa scura, sale e buccia d’arancia secca in polvere. La preparazione che dura alcuni giorni prevede un naturale e lento processo di addolcimento prima della cottura in forno e del riposo in frigorifero che dura almeno 3 giorni.

  • BABOVKA, REPUBBLICA CECA;

Babovka nella Repubblica Ceca, babka in Polonia, kuglof in molti altri paesi dell’Europa, è una ciambella dal soffice impasto preparato con uvetta, mandorle e liquore alla ciliegia; altre ricette prevedono frutta candita e noci.

Paese che vai tradizione che trovi e in Italia abbiamo un pochino di tutto la più famosa, la colomba a seguire, l’uovo di cioccolato e poi i dolci tipici della tradizione che variano da regione a regione. Se ti ho fatto venire fame e hai intenzione di rubarti un pezzo di uovo di cioccolato, lascia un bel mi piace, per opinioni o altro lascia un commento, un saluto, ci vediamo al prossimo articolo di Giovedì più forse altri in merito al periodo Pasquale!