Un pizzico di sale

Buon Giovedì a tutti followers! eccoci qui nel secondo articolo della settimana, oggi parliamo da come avete letto nel titolo di sale, ma non come si produce, oppure i maggiori luoghi in cui viene estratto, ma parliamo di un lago, molti di voi già si faranno la domanda ma che c’entra il lago con il sale, la risposta è semplice, esiste un lago totalmente salato, il più esteso del pianeta, ho raccolto un pochino di informazioni e iniziamo subito;

  • Salar de Uyuni;

Situato nel cuore del Sudamerica tra le fredde ed aride cime delle Ande e l’umida e verdeggiante foresta amazzonica, giace uno dei paesi meno conosciuti e visitati del continente americano, la Bolivia, che con la sua grande estensione territoriale nasconde alcune meraviglie naturali e geologiche uniche al mondo. Tra queste spicca il Salar de Uyuni, il lago salato più esteso del pianeta, il sito appartiene geograficamente al deserto di Atacama e in particolar modo la quota e l’area nella quale si estende il Salar de Uyuni e le meraviglie naturali circostanti appartengono all’eco-regione denominata deserto de altura o puna che si sviluppa tra i 3200 e i 4000 metri sul livello del mare.

Il Salar de Uyuni è situato a 3650 metri di quota circa, tra le province di Oruro e Potosí nella Bolivia sudoccidentale, con i suoi 10.000 chilometri quadrati di superficie possiede un’estensione pari a quella della Basilicata ed è separato a nord da un secondo lago salato, il Salar de Coipasa. Durante la preistoria entrambi i salar erano contenuti all’interno di un gigantesco bacino endoreico, il cosiddetto lago Minchin, oggigiorno scomparso. Il rapido movimento di subduzione della placca oceanica di Nazca e di quella continentale, portarono alla formazione della catena montuosa delle Ande e al costante e rapido innalzamento del lago.

In un lasso di tempo compreso tra i 42.000 e i 10.000 anni e con continue fasi evolutive, il lago Minchin lasciò spazio agli attuali laghi Poopó e Uru Uru e ai due grandi bacini salati di Uyuni e di Coipasa. La complessa orografia dell’altopiano andino mette in comunicazione il lago Titicaca, situato ai confini tra Perù e Bolivia, con il lago Poopó. Quest’ultimo, durante le fluttuazioni stagionali del Titicaca si trova periodicamente a riversare le proprie acque ricche in soluzioni di cloruro di sodio e di litio nei rispettivi bacini salati che stanno a valle. Ecco perché durante la stagione dell’invierno boliviano (gennaio-febbraio), il Salar de Uyuni si trova ricoperto da un sottile strato di acqua che lo trasforma in uno spettacolare specchio naturale, da come potete vedere nell’immagine sopra.

Con l’aumentare delle temperature, nel corso dei millenni l’evaporazione diventò sempre più importante, facendo aumentare la salinità delle acque e iniziando a depositare livelli di rocce saline con uno spessore massimo attorno ai 10 metri.

Oltre che per il turismo, il Salar de Uyuni è importante anche per le estrazioni minerarie, in particolare per il settore del litio, inizialmente si pensava che qui fossero presenti riserve pari a 10 milioni di tonnellate di litio, ma con il passare del tempo questa stima è più che raddoppiata, il litio è un metallo essenziale per la produzione delle batterie e, in un mondo dove il settore delle auto elettriche è in costante crescita, questo elemento diventa sempre più prezioso come l’oro, al momento la particolare situazione geopolitica del Paese sta frenando gli investimenti per l’estrazione al Salar de Uyuni ma nei prossimi anni la situazione potrebbe cambiare.

Un lago veramente stupendo che si è formato nel tempo, un luogo molto turistico che attrae per via del suo specchio d’acqua e per questa distesa immensa di sale, un luogo che speriamo non si rovini mai, con il tempo, perché l’uomo deve metterci sempre lo zampino, per combinare qualcosa, come le recenti estrazioni minerarie. Lascia un mi piace, per opinioni o altro lascia un commento un saluto, ci vediamo la prossima settimana con dei nuovi articoli, buon fine settimana a tutti!

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